Valle Christi: viaggio nel tempo
14 giugno 2017 JayeLex
Un ritrovamento che commuove, oggi più che mai

La grandezza del geocaching sta nei posti meravigliosi che ci permette di ammirare, vivere e respirare, nelle forti sensazioni che ci fa provare, ma, soprattutto, nei ricordi che ci lascia indelebilmente nel cuore.
Il cache ligure, che per tutta una serie di motivi che illustrerò più avanti, mi sento di mettere in cima alla lista, è senza dubbio “GC11NX4 – Valle Christi” di TheBart.
A dieci anni dalla sua pubblicazione e a due anni dalla prematura scomparsa del nostro collega e amico, che ha dato tanto al geocaching italiano, parlarvi di questo cache mi sembra il modo migliore per inaugurare la sezione turismo del nostro magazine, riservata alle proposte di cache da cercare assolutamente.
Il monastero
Secondo i documenti ufficiali, la sua costruzione risale al 1200 per volere di una nobildonna genovese e di sua sorella, che decisero poi di affidarlo alle monache dell’Ordine dei Cistercensi. Il convento fu abitato per oltre trecento anni, nonostante la sua lontananza dal centro della città di Rapallo, ma sopratutto, la sua insalubrità.
“Finalmente un po’ di sole in valle Christi…” – Dovilio, 23/08/2014

Sul finire del 1500, ormai disabitato, venne venduto sotto la condizione che la chiesa, in stile gotico-romanico con pianta a croce latina, fosse restaurata e sottoposta a costante manutenzione.
All’inizio del secolo scorso, ormai inspiegabilmente ridotto ad un rudere, venne dichiarato monumento nazionale e sottoposto, per quanto possibile, a restauro.
La peculiarità del luogo
Generalmente poco soleggiato e dall’atmosfera dark-gotica, è spesso apprezzatissimo set fotografico, anche fra gli amatori. Trovarsi in questo luogo dà la sensazione di vivere in sospeso nel passato e rivivere la storia.
Si presta certamente al nascere di miti e leggende. In particolare, si narra che una suora vi sia morta di morte violenta e che, da allora, il suo fantasma si aggiri fra le rovine del convento. Ancora oggi, c’è chi racconta di udire un lamento nelle notti senza luna.
Il ritrovamento
Nonostante la sua longevità, il cache vanta appena 90 ritrovamenti, ma tutti i geocacher ne sono rimasti affascinati. Anche chi non lo ha trovato è stato ben orgoglioso di loggare il DNF.
“Best DNF ever…”, thesundaywalkers, 10/05/2016
Io ho avuto il piacere di trovarlo a fine anno del 2014. È stato un vero regalo di Natale, premio apprezzatissimo al fine di una lunga ed intensa giornata di caccia a Rapallo e dintorni.
Il precedente DNF non era molto incoraggiante. Ma io, che conoscevo la fama del proprietario, non mi sono lasciata abbattere. Sapevo che c’era ancora e, infatti, nel giro di un secondo la scatoletta è nelle mie mani.
Loggo con grandissima soddisfazione godendomi l’atmosfera, resa ancora più suggestiva dalla visione notturna dei ruderi valorizzati da una sapiente illuminazione.
Ma chi era Marco Barteselli alias TheBart?
Era la prima volta che avevo l’onore di trovare un suo cache. Mi sentivo molto emozionata ed infinitamente grata per l’indimenticabile esperienza che mi aveva regalato.
Non ho avuto la fortuna di frequentarlo con assiduità: quando mi sono affacciata al geocaching lui era già da tempo un grande ed io una assoluta principiante che, per di più, viveva a più di 100 km di distanza.
Posso però dire di avere avuto modo di conoscerlo dapprima attraverso i suoi cache, poi apprezzando le sue iniziative e, infine, di averlo incontrato di persona ad un evento in centro a Milano.
Nella comunità dei geocacher italiani era noto e stimato. Unici ed indimenticabili non solo i suoi cache, ma anche la sua simpatia e gli stimoli che continuava a dare a tutti.
Mentre già lottava per la sua vita, la sua positività ed intraprendenza lo ha spinto a darci un ultimo contributo, creando il progetto “Expo Ready”, riunendo tutti i geocacher milanesi per garantire una manutenzione costante dei cache, in occasione della manifestazione.
Abbiamo subito una grande perdita, ma il suo spirito è ancora con noi ad ispirarci come solo lui sapeva fare. A me piace immaginare che si aggiri indisturbato fra le mura del convento di Valle Christi. Grazie a lui conservo un ricordo forte ed indelebile nella mia mente, che ora mi commuove.
Ci ha lasciato in “eredità” questo e molti altri incredibili cache che si mantengono grazie a chi ha voluto preservare il suo ricordo. Vi invito a cercarli, qualora non lo aveste ancora fatto. Ognuno vi racconterà qualcosa della sua storia.
Foto di copertina di Jayelex
1 comment
Simona Giu 21, 2017 at 10:58
Ringrazio Jayelex per questo bell’articolo e per aver voluto condividere la memoria di Marco con tutti geocachers.
RispondiValle Christi era per lui un posto davvero speciale e sono sicura sarà felice anche lui di leggere quanto scritto.
Grazie
Globulo